Intervista A Rossella Pezzino De Geronimo
(presentazione edizione 2017)
Un itinerario artistico che si snoda per le vie del centro storico di Catania, ma soprattutto un’occasione per la città e i suoi abitanti di immagazzinare nuove energie. Cercare di riassumere un progetto così variegato e innovativo come Wondertime Catania in qualche riga non è semplice poiché si rischia di tralasciarne degli elementi essenziali. Per pregustare il clima della prima mostra d’arte contemporanea “diffusa” ai piedi dell’Etna, Sicilia&Donna ha rivolto alcune domande all’artista e imprenditrice Rossella Pezzino de Geronimo, ideatrice dell’evento in programma dal 9 settembre al 9 ottobre nel cuore della città. “Spero che questo barlume prodotto da Wondertime Catania lasci una traccia nel capoluogo etneo – si augura – e che si trasformi in un appuntamento annuale.”
Wondertime Catania si configura indubbiamente come un progetto senza precedenti nel capoluogo etneo. Da cosa nasce l’idea?
“Il nome Wondertime indica, per l’appunto, il tempo della meraviglia. Si tratta di un progetto pensato su misura per la città di Catania e nato in un momento di buio personale. Infatti, a seguito di un incidente mi sono ritrovata piena di fratture e sono rimasta ricoverata in una clinica per due mesi senza riuscire a muovermi e per me non è stato semplice, dato che sono una persona molto dinamica e positiva. È proprio in quel letto che mi è venuto spontaneo pensare alle mie radici catanesi e nella mia mente ho accostato la mia condizione con quella di Catania, anch’essa fratturata. Da questo pensiero ha origine l’idea di un progetto − scaturito quasi come un’esigenza − capace di trasmettere energia e seminare bellezza per le vie della città. Sono del parere che la depressione si curi innanzitutto stimolando i sensi, così mi sono concentrata sulla capacità di emozionarsi attraverso l’arte. E invece di concentrare la bellezza in un’unica location ho preferito dar vita ad una mostra d’arte contemporanea diffusa, estesa in spazi del centro storico diversi rispetto ai consueti ‘templi’ dell’arte.”
Cosa simboleggia il logo scelto?
“Il logo, che ho registrato, è il bozzetto di una mia opera olografica non ancora realizzata. L’uovo simboleggia la vita e la sua sacralità, poi c’è un taglio verticale che sta ad indicare le ferite che non si sono mai cicatrizzate dentro di noi, mentre all’interno è visibile una salamandra. Nella mitologia la salamandra è un’immagine di straordinaria potenza. Era considerata un animale in grado di passare indenne attraverso il fuoco. Questo logo sarà presente nelle diverse location dell’evento.”
Quali sono gli obiettivi principali di Wondertime Catania? Sembra spingersi ben oltre la contemplazione della bellezza artistica…
“La mostra d’arte contemporanea diffusa si basa su un percorso ideale, virtuoso, in modo da ‘costringere’ i passanti ad immergersi non solo nell’arte ma anche nella storia. Noi catanesi vantiamo un patrimonio storico-artistico inestimabile: il barocco dei palazzi, mura antiche straordinarie, terrazze dalle quali è possibile contemplare meravigliosi paesaggi. Lo scopo di Wondertime è quello di riscoprire le ricchezze che quotidianamente tendiamo ad ignorare. E al di là dei luoghi concreti, abbiamo bisogno di scoprire quei luoghi mentali dove i confini tradizionali di tempo e misura lasciano il campo alla dimensione immaginifica. In questo senso, bisognerebbe far leva maggiormente sull’immaginazione. Ce n’è un gran bisogno e questo l’ho notato perché tanta gente semplice, tra cui giovani e commercianti, si è messa a disposizione per questo progetto che rappresenta un’occasione per la città di accumulare energia. In fondo vivere senza arte è un po’ come vivere ciechi così come senza musica è un po’ come essere sordi. Perciò vestire Catania di energia contemporanea può riempire tanti vuoti.”
Pensa che i catanesi abbiano bisogno di occhi nuovi per riuscire a meravigliarsi (in positivo naturalmente)?
“Decisamente. Sono una visionaria e la mia sfida è anche quella di far abituare il grande pubblico alle nuove tendenze dell’arte, allenare anche l’occhio più inesperto e diffidente a vederle naturalmente inserite nella quotidianità. Inoltre, tutte le esposizioni artistiche e gli eventi sono gratuiti, quindi alla portata di tutti, fatta eccezione per qualche concerto. Wondertime Catania è una proposta di risveglio per una città addormentata ma ricchissima di potenzialità inespresse.”
Organizzare un evento di tale portata non si sarà rivelato affatto semplice…
“A dar concretezza a Wondertime Catania non sono stata sola. Ho buttato giù l’intero progetto a febbraio, scrivendo sul cellulare con l’unica mano funzionante e fin da subito ho voluto formare un comitato promotore composto da tanti professionisti tra cui ad esempio Salvo Puleo (che si è occupato della ricerca dei negozi per l’evento), Lella Agnello (che ha trovato le location concesse dalla Curia) e molti altri. Ognuno ha dato il suo contributo secondo le sue possibilità. Anche alcuni amici hanno mostrato il loro entusiasmo nei confronti del progetto. Ad esempio lo stilista Peppino Patanè, che dipinge, mi ha mandato una sua opera intitolata ‘La passione’ in cui è raffigurata una donna che abbraccia un mazzo di fiori, dicendomi che soltanto una persona appassionata come me avrebbe potuto concepire un evento così variegato. E recentemente un’altra mia amica mi ha consegnato un libro di poesie francesi in cui a recitarle è un menestrello. Lo ha scelto apposta proprio perché in me vede un menestrello, una figura che ha la funzione di annunciare la novità e incantare le persone e risvegliarle.”
Tra le numerose opere esposte a Catania saranno presenti anche alcune delle sue. Cosa si potrà ammirare?
“Premetto che il fine dell’evento non è assolutamente autoreferenziale, non mi interessa affatto avere più like personali. Infatti gli artisti sono ben 130 e avrei potuto benissimo dislocare le mie opere in più location ma ho deciso di inserirle soltanto in due mostre: una mostra fotografica dal titolo Il respiro del cielo al ristorante giapponese Oxidiana, creato da me e gestito da mia figlia, quindi sarà come invitare i catanesi a casa mia; invece, l’altra − sulle mie opere olografiche dal titolo Castelli in aria – sarà ospitata alle Terme della Rotonda in modo da fondere l’antichità di questo patrimonio artistico catanese con la contemporaneità dei miei ologrammi che sono estremamente emozionali.”
Manca ormai pochissimo all’inaugurazione di Wondertime Catania, fissata per il 9 settembre. Cos’è in programma per quella giornata?
“Sabato mattina alle 10.30 presso il Monastero dei Benedettini si svolgerà la conferenza stampa in cui presenterò il progetto ai giornalisti e al pubblico. Il rettore è stato davvero gentile a concederci gratuitamente il monastero per una mostra. Alla presentazione ci sarà anche il comitato promotore al completo, la Soprintendente ai beni culturali e ambientali, il Direttore del Polo Museale e il Presidente dell’Istituto Ardizzone Gioeni. Nel pomeriggio, invece, è previsto un workshop per i bambini dai 6 ai 14 anni. Il laboratorio sull’arte del riciclo (che rientra nella sezione RigenArt), tenuto da Daniele Pario Perra, avrà luogo nella sede di Wonderlad, la struttura destinata ad accogliere i bambini affetti da patologie gravi e croniche. Quando ho saputo qual era il nome adottato da Emilio e Cinzia di LAD onlus per il loro progetto ho pensato che fosse incredibile la somiglianza con quello che avevo scelto per il mio dedicato a Catania. Inoltre, ho già preparato un bozzetto di una scultura dal titolo ‘Il frutteto invisibile’ che non è ancora stata realizzata. Visitando la sede di Wonderlad mi sono convinta che è il posto più adatto per questa mia opera dal concept molto poetico. Quindi, ho deciso di donarla a loro perché non può che fare del bene a quei bambini.”
Wondertime Catania è più un esperimento o mira a diventare un appuntamento annuale per la nostra città?
“Spero che il barlume prodotto dall’evento lasci una traccia nel capoluogo etneo e che si trasformi in un appuntamento annuale. Ma la sua riuscita dipende anche dal lavoro dei giornalisti e da chi si occupa di diffondere l’evento. A proposito di informazione riguardante Wondertime Catania, ci tengo a sottolineare che si è deciso di optare per una comunicazione in tre lingue: italiano, inglese e arabo. Le nostre origini sono anche arabe e ci troviamo al centro del Mediterraneo. Quindi ritengo che bisogna lavorare necessariamente sull’aggregazione e non sulla divisione.”